Progetto “EMO.TI.ON.”
TecnoSoft impiega le proprie competenze tecniche anche nel settore sanità nello sviluppo di software nel campo della telemedicina.
Intervento cofinanziato dalla Regione Puglia FCS 2007-2013 – Ricerca Programma regionale a sostegno della specializzazione intelligente e della sostenibilità sociale ed ambientale – Avviso Aiuti a Sostegno dei Cluster Tecnologici Regionali per l’Innovazione.
Da Novembre 2015 a Febbraio 2018 abbiamo partecipiamo al Progetto EMO.TI.ON. (Tecnologie per la sicurezza dei bambini con emofilia) in collaborazione con altre aziende del territorio e l’Università degli Studi di Bari – Dipartimento di Scienze Biomediche ed Oncologia Umana.
L’innovazione tecnologica sperimentale presentata è un ecografo digitale domiciliare a supporto dell’emofilia pedriatica, una malattia rara di origine genetica dovuta a un difetto della coagulazione del sangue che colpisce in Italia circa 5.000 persone e nel mondo oltre 400.000. Questo strumento è innovativo sia per il trattamento della patologia, sia per l’integrazione che crea tra ospedale e territorio, poichè lo strumento è in dotazione alla famiglia che riesce a comunicare in tempo reale con la struttura sanitaria.
Oggi il bambino emofilico in presenza di un ematoma viene portato urgentemente in un presidio ospedaliero per comprendere se c’è un’emorragia in atto, in molti casi si tratta di un semplice trauma. L’ecografo è in grado di mandare a distanza, attraverso internet, le immagini rilevate per mettere l’ecografista nelle condizioni di poter fare una diagnosi immediata e suggerire al genitore, o al servizio di assistenza domiciliare, l’intervento più opportuno.
Questo migliora non solo la qualità della vita della famiglia e del bambino, ma rappresenta anche un’importante innovazione sostenibile sia tecnologicamente che economicamente, poiché riduce il numero di accessi dei pazienti ai centri ospedalieri per consulti di ordine generale e l’insorgere di complicazioni.
La sperimentazione clinica su circa 20 bambini fino a 14 anni è durata due anni e ha previsto un investimento complessivo di 1,9 milioni di euro tra il contributo regionale e quello delle sei imprese che sta ha consentito l’attivazione di 10 nuovi contratti per ricercatori universitari e clinici under 35.